Uganda: Un viaggio tra i Gorilla di Montagna

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr +

L’ Uganda è un paese dell’entroterra dell’Africa orientale, ancora poco conosciuto e fuori dalle rotte del turismo di massa, nonostante questo però è un paese bellissimo che racchiude nel suo territorio savane e montagne,  cascate mozzafiato e animali rari , l’Uganda è un luogo molto interessante per gli appassionati di natura e di ecoturismo.

L’Uganda è l’Africa più selvaggia, la vera Africa Nera

COSA VEDERE IN UGANDA

I gorilla di montagna

Gorilla Uganda

L’attrattivia più famosa di questo paese sono di certo i Gorilla di montagna; si stimano intorno a 650 esemplari, ovvero la metà della popolazione mondiale di questa specie. Questi primati trovano il loro habitat ideale nelle foreste pluviali situate nella regione Sudovest del Paese. Soltanto 8 visitatori al giorno possono visitare un gruppo di gorilla abituati alla presenza umana. Ciò è necessario per rispettare gli animali e ridurre al minimo i rischi di contrarre malattie portate dall’uomo.

Gli scimpanzè

Turismo in Uganda

L’Uganda ospita una vasta popolazione di varie specie di primati, tra cui gli scimpanzè, il colobo bianco e nero, la scimmia dalla coda rossa, scimmie blu e bush babies.

Parchi Nazionali

parchi nazionali Uganda

Questo paese offre dieci parchi nazionali organizzati, oltre a foreste e aree di riserva naturale, con un’ampia scelta di safari ed esperienza di natura selvaggia ed incontaminata,  safari in barca (al Queen Elisabeth, alle Murchison Falls, a Mburo), camminate naturalistiche e “game drive” ovvero safari fatti con veicoli privati.

Le sorgenti del Nilo

cosa vedere Uganda

Le leggendarie Sorgenti del Nilo si trovano in Uganda, vicino alla città di Jinja. Questo è il punto d’inizio del percorso di rafting sul Nilo bianco. A pochi km dalla sorgente si trovano le Bujagali Falls, una serie di impressionanti rapide, uno scenario ideale per chi ama il rafting.

Isole Ssese e il Lago Vittoria

Lago Vittoria

Il Lago Vittoria è il più grande in Africa, sta diventando lentamente una meta turistica grazie alle attrazioni offerte dall’arcipelago delle Isole Ssese, nonostante possono essere definite ancora zone vergini. Si tratta di 84 isole come l’Isola di Buggala, che ospita la maggior parte delle strutture ricettive, spiagge attrezzate e attività come la pesca, le escursioni per l’osservazione di uccelli, il noleggio di barche.

DIARIO DI VIAGGIO IN UGANDA

Giovanna da Bologna ci racconta come ha realizzato il suo sogno ed è volata in Uganda per un viaggio unico ed emozionandte tra la natura selvaggia , gli animali e gli ambienti incontaminati:

Dopo mesi di organizzazione e messa a punto dei dettagli il gran giorno è arrivato: siamo partiti dall’Italia e, dopo essere arrivati ad Entebbe, ci siamo trasferiti per partire il giorno successivo alla volta del “gorilla tracking”. La famiglia di gorilla a noi assegnata era “Mubare” in cui non sono presenti baby gorilla, ma vi assicuro che è stato ugualmente meraviglioso. Incontrarli a pochi metri di distanza, guardarli mentre giocano tra loro, mangiano o semplicemente restano in atteggiamento pensieroso (quasi meditativo sembrerebbe) è stata un’esperienza unica. Guardare i gorilla negli occhi mentre sono immersi nel loro ambiente naturale regala grandi emozioni, che chi ama profondamente gli animali può comprendere.

Siamo stati ripagati in un’ora di incontro con questi stupendi animali dalla fatica che, è bene dirlo, è notevole. Ovviamente le mie opinioni sono dettate da un’esperienza soggettiva, ma posso dirvi che pur avendo ottenuto il permesso per visitare una delle famiglie più vicine e quindi “facili” , le 3 ore e mezza di ripida salita su per le montagne di Bwindi è stata molto faticosa. Quanto meno per persone non sportive e non allenate come me, mio marito e l’amica che era con noi. Molto probabilmente chi fa sport avrebbe avuto meno difficoltà.. dipende anche da quanto tempo si impiega per raggiungere i gorilla.

UGANDA vedere gorilla

Nonostante la fatica ritengo sia un’esperienza che vale la pena di fare almeno una volta nella vita, perchè regala emozioni fantastiche a chi ama la natura e gli animali, in particolare queste stupende creature, così simili a noi umani. La visita ai gorilla inoltre è un modo per dare un piccolo contributo alla loro salvaguardia. I 500 USD che si pagano per il permesso rilasciato dall’UWA (Uganda Wildlife Authority) che sovrintende in modo efficiente alla visita ai gorilla e alla gestione di tutti gli altri parchi in Uganda, permette di sostenere questa organizzazione (l’UWA ha numerosi rangers che si occupano della salvaguardia dei parchi ugandesi, dei loro animali e attività correlate). Inoltre una quota di questo permesso viene destinata al sostegno delle popolazioni locali (costruzione di scuole, ambulatori, ecc.).

In tal modo gli abitanti dei villaggi circostanti apprendono il valore e il rispetto per i gorilla. In pratica viene trasmesso il concetto che un gorilla è più utile in vita (purtroppo pare che in altri Paesi non sia infrequente il consumo di “bushmeat” ovvero carne di scimmie, tra cui i gorilla stessi!!).

Fortunatamente, grazie alle visite ai gorilla e quindi al turismo, in Uganda il bracconaggio è pressochè scomparso. I gorilla sono monitorati quotidianamente dai rangers che accompagnano i visitatori, esiste un “ospedale dei gorilla” e viene effettuata opera di divulgazione affinchè i gorilla siano rispettati da tutti. Un motivo in più quindi per andarli a visitare.

Dopo il gorilla tracking abbiamo proseguito il tour in Uganda visitando altri 2 parchi nazionali: il Queen Elizabeth National Park, in cui abbiamo potuto ammirare elefanti, leoni, moltissime gazzelle, facoceri e, in navigazione sul suggestivo Kazinga Channel, avvistare branchi di ippopotami, coccodrilli , elefanti che si abbeveravano e un’incredibile varietà di uccelli acquatici. Un fantastico spettacolo, degno di un documentario.

Infine il Murchison Falls National Park ci ha regalato l’emozione di queste “piccole” (45 metri di salto) ma impetuose cascate, un’altra navigazione (questa volta sul Nilo) e tanti altri animali africani, tra cui decine di eleganti e dolci giraffe, che sembravano quasi danzare davanti ai nostri occhi. Uno spettacolo incantevole! Il tutto con la tranquillità di un ambiente ancora non preso d’assalto dal turismo (speriamo resti così a lungo!) in cui il turismo è improntato al rispetto dell’ambiente e non ha gli aspetti negativi tipici del turismo di massa (decine di jeep che stazionano per vedere gli animali, gente che urla, e via di seguito) e al contempo molto ben organizzato (abbimo alloggiato in lodge di ottimo livello). In Uganda è capitato più di una volta che la nostra jeep fosse l’unica ferma davanti ad un branco di elefanti o altri animali (forse siamo stati fortunati?). Tra l’altro vari lodge erano dotati di impianti fotovoltaici e impianti di riciclo dell’acqua. Il turismo è in crescita, ma l’Uganda è una destinazione ancora poco frequentata dagli Italiani, che come si sa, prediligono altre destinazioni più note.

Infine la popolazione ugandese: gentile, cordiale e semplice, gente ancora “pura” non “contaminata” dal turismo di massa. Abbiamo percorso in jeep centinaia di Km per spostarci da un luogo all’altro, passando per numerosi villaggi. Durante questi viaggi è stato interessante vedere come vive la gente del posto, che cammina per trasportare le proprie merci al mercato,, o va attingere l’acqua al pozzo all’inizio del villaggio, gente che in campagna vive prevalentemente di agricoltura e allevamento. Abbiamo avuto l’impressione di una “povertà” (secondo il nostro concetto di Europei) dignitosa e serena. L’Uganda è verdissima e ricca d’acqua e grazie a queste caratteristiche la popolazione può avere di che sostentarsi. Non abbiamo mai visto bambini denutriti, al contrario, e anche le mucche erano ben pasciute. Persino le savane, in altri Paesi africani aride, qui le abbiamo viste molto verdi e ricche di vegetazione. Passando in auto i bambini ci salutavano sorridenti, senza mai rincorrerci per chiederci soldi o altro, ma trasmettendoci la loro allegria e serenità Li abbiamo visti giocare con ruote di biciclette o altre cose semplici, allegri e schiamazzanti a scuola (all’aperto!) con le loro uniformi colorate.

Consiglio a chi può un viaggio in Uganda, innanzitutto per vedere nel loro habitat i meravigliosi gorilla di montagna, contribuendo così alla loro salvaguardia e poi per visitare gli altri bellissimi parchi nazionali (noi ne abbiamo visitati in totale 3, ma ce ne sono altri 7).

Condividi

Sull’Autore

Mi chiamo Consuelo sono una Travel reporter e appassionata viaggiatrice, co-founder della Cinetica Video Service società di produzione audiovisiva con la quale portiamo il pubblico in giro per il mondo virtualmente

24 commenti

  1. Mamma che spettacolo!!! Mi e’ capitato di scrivere un articolo sui gorilla per lavoro proprio poco tempo fa e devo dire che adesso non riesco a pensare ad altro! Sarebbe un’esperienza a dir poco meravigliosa!

    • Solo poche persone possono partecipare a gruppi, le famiglie di Orangotango scelte da visitare poi sono quelle più abituate all’uomo ma ad ogni modo ci sono delle regole da seguire e ci si deve attenere scrupolosamente ai ranger

    • Tutto è fatto in base al rispetto di questi animali, infatti si può andare solo a piccoli gruppi e si deve stare alle regole dei ranger. La cosa che colpisce dell’Uganda è proprio il rispetto per questi primati.

  2. Il mio sogno! I gorilla sono forse i miei animali preferiti. Penso che andrei letteralmente in estasi nell’osservarli allo stato naturale. Questo sì che è un viaggio!

  3. Wow! L’Uganda è sicuramente nella mia wishlist!
    Dopo la Namibia (dove siamo stati l’estate scorsa), l’Arca ci ha stregati e vorremmo tornarci

  4. Chiara Falsaperla on

    uno di quei viaggi che ti cambia la vita probabilmente! Bellissimo questo post e complimenti per il blog 🙂

    • Grazie Chiara, noi siamo per i viaggi sostenibili e vedere gli animali in natura e rispettando il luogo che ci ospita è qualcosa chedovrebbe andare di pari passo con il turismo, anche perchè camminare nella giungla e trovarsi a pochi metri da animali liberi è tutta un altra emozione che vederli tristi nelle gabbie degli zoo!

  5. Personalmente costruisco i miei viaggi su base naturalistica e costruendo percorsi che mi permettono di osservare gli animali nel loro habitat naturale, i gorilla di montagna sono uno dei miei must!

  6. Poter visitare questo paese, fra i meno turistici di tutto il continente africano, deve essere stata un’emozione unica. Incontrare i gorilla, poi, che meraviglia!

  7. Wow un viaggio da sogno! Continuo a sentir dire che l’Uganda è pericolosa. A leggere questo articolo non sembrerebbe proprio. Di che budget si parla per un viaggio del genere?

Lascia un commento