Florida Tour viaggio – I primi giorni a Miami

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Direzione Miami!

19 OTTOBRE …un giorno prima della partenza

Il giorno prima della partenza per il nostro Tour ‘autogestito’ della Florida, bella tranquilla e placida vado a fare il check in per stampare le carte d’imbarco in modo da poter andare al banco drop baggage invece di quello del check-in che ha sempre molta fila.

L’ Air France mi ricorda anche via mail di fare il check e mi indirizza al sito Alitalia per completare le pratiche, inserisco il mio codice prenotazione e mi porta nella schermata dei posti in aereo, i nostri posti non sono quelli plus e siamo anche a kilometri di distanza l’uno dall’altra …inizio a sudare a freddo .. cerco di cambiare i sedili, clicco su quelli che sarebbero dovuti essere i nostri e mi richiede un pagamento di 70 euro, MA IO HO PAGATO GIA’!!!!!

Quasi verde come le giacche delle loro hostess chiamo il call center .. mi risponde il ragazzo della mia prima telefonata Alitalia ..NON CI POSSO CREDERE !! il ragazzotto oltre a dirmi che non puo’ fare nulla sempre per questa solita storia che ho comprato il volo su AIR France fa anche il sarcastico dicendo che forse uno o 2 plus rimangono il giorno del volo e posso chiedere di occuparli alle assistenti di volo .. IO ALLIBITA chiedo cortesemente una spiegazione… ho acquistato i biglietti un mese fa,  ho pagato i sedili plus che mi sono stati assegnati con una specifica numerazione e tanto di ricevuta che ho da esibire quindi per quale motivo non ho i miei posti????!!! il ragazzotto mi passa una ragazza la quale mi dice di mandare la mia ricevuta di pagamento con il numero dei posti ad una mail che nulla aveva a che fare con alitalia , mi assicura che entro un ora risolvono e che se non vengo contattata entro un ora devo richiamare loro . Di ore ne passano 4 e notizie nessuna, richiamo il call center e dopo quasi mezzora di attesa con una musichetta che entra nel cervello mi rispondono che non sanno ne perchè ne come risolvere e mi dicono che me la dovrò vedere al check in direttamente in aeroporto.

Riprendo le braccia che mi erano cadute nel frattempo per terra e chiamo il numero dei servizi speciali , qui una preparata signora mi risponde che il problema è stato il cambio di targa dell’aeromobile e che inviano la segnalazione al check in a Fiumicino dove mi dovranno assegnare i miei posti.

20 OTTOBRE … il volo

Finalmente dopo un periodo molto stressante e con una perdita importante nella mia famiglia arriva il giorno della partenza. Arriviamo di buon ora in aeroporto, Alessandro arriva prima di me e va a ritirare i dollari alla Forex, poi passa alla biglietteria Alitalia per vedere se ci sono novità sui nostri posti e purtroppo nulla di buono, dicono che i posti sono occupati e che in teoria i biglietti plus non sono nemmeno rimborsabili.

Come arrivo anche io mi precipito al check-in con le ricevute e i biglietti e un vagone di ansia sulle spalle, la sfortuna sembra essere una nostra compagna di viaggio già dall’inizio.

La signorina al check-in invece è molto gentile e preparata , fa un paio di chiamate perchè i posti che ci erano stai assegnati nella fila 29 sono stati acquistati da qualcun altro al momento del check in on line e quindi non sono disponibili, vede però che la fila 12  ( sempre plus) è occupata da un cane emozionale… ovvero un cagnolino terapeutico che aiuta a combattere l’ansia durante in volo … con tanto di certificato medico e documenti vari , il piccolo appartiene ad una passeggera di prima classe che però lo ha non si sa come sbattuto in economy da solo, naturalmente il cagnolino non poteva viaggiare senza una persona e senza supervisione quindi lo hanno spostato insieme alla padrona in prima classe ed i posti plus sono finalmente assegnati a noi… vi lascio immaginare la nostra perplessità su questo povero pelosetto a cui volevano far fare 11 ore di volo solo e abbandonato in cabina economy lontano dalla padrona. #IO-NON-HO-PAROLE

Per oggi siamo stati fortunati, che il viaggio abbia inizio.

Investiamo i nostri 2 euro e 80 centesimi su una bottiglietta di acqua in aeroporto e ci imbarchiamo,

il volo va liscio, stiamo comodi e abbiamo spazio per le gambe , i pasti però ci sembrano più dietetici che vegetariani ma io nella borsa ho sempre dei biscottini per addolcire il viaggio aereo e 11 ore passano bene tra un film ed una serie tv.

Arriviamo a Miami che sono quasi le 4 di pomeriggio , essendo già stati negli States lo scorso anno siamo già ‘schedati’ quindi andiamo alle macchinette automatiche per entrare, mettiamo il pollicione per le impronte digitali, il numero di passaporto e dopo una bella foto possiamo andare , ritiriamo i bagagli e ci facciamo la solita chiacchierata col funzionario che all’uscita vuole sapere che siete venuti a fare negli Stati Uniti.

Per raggiungere il noleggio auto si deve prendere una sorta di metro che porta agli edifici delle varie compagnie, non vi preoccupate il tragitto è ben segnalato.

La nostra compagnia è la Dollar, su yepl.com ho letto delle recensioni da far accapponare la pelle, file kilometriche, agenti che volevano fregarti ad ogni costo, maleducazione ecc. ecc. , invece per nostra fortuna ai banchi non c’è nessuno , mostro la mia prenotazione ad una signora di mezza età che si ostina a parlarci in uno spagnolo approssimato, vorrebbe venderci di tutto dall’assicurazione medica aggiuntiva al pieno di benzina ( assolutamente non conviene vi vedreste quadruplicare il conto del noleggio e la benzina fuori costa veramente poco, mentre le assicurazioni mediche di sicuro le avete già ) e ci fa puro terrorismo psicologico  sulle TOLL roads, le strade a noleggio in cui non ci sono caselli per pagare cash ma solo il SUNPASS che è una specie di telepass, in internet avevo letto di uno sticker stile telepass che si poteva ricaricare on line con carta di credito e che permetteva di pagare i noleggi comodamente ed in maniera scontata, la signora invece vuole venderci un pacchetto ‘TOLL BY PLATE’ cioè nelle strade a pagamento in cui non ci sono caselli le telecamere prendono la targa mandano il costo pieno del pedaggio alla Dollar che poi rigira il costo con delle fee amministrative al cliente, in questo caso però c’èra solo la possibiltà di prendere il pacchetto all inclusive in cui in 10 giorni di noleggio si pagano 97 dollari se passi o non passi per le toll roads, a dire il vero ci sembrava eccessivo e nonostante le pressioni della signora rifiutiamo.

Nel Garage della Dollar all’aeroporto di Miami le auto della categoria compact tra cui scegliere sono rimaste davvero poche , la maggior parte sono Chevrolet Spark, molto più piccole della Ford Focus concordata, con la coda dell’occhio però vediamo 2 Hyundai Accent con un bel bagagliaio , scegliamo quella azzurrina faccio delle foto ai graffi che ha già per sicurezza e finalmente usciamo facendo attenzione a non imboccare una strada a pagamento, la signora del noleggiomi ha messo l’ansia per ste cavolo di strade.

L’hotel è vicinissimo ma con il traffico ci mettiamo un po’ a raggiungerlo.

Gli addetti alla reception sono hispanici e tra di loro parlano in spagnolo , qui a Miami è una costante forse senti parlare più spagnolo che inglese in giro .

Le stanze del Clarion suites sono ampie e pulite, grazie al free wifi che comunque trovere in tutti gli hotel in America possiamo avvertire casa che siamo arrivati, siamo sani e salvi ed io non ho preso nessuno a ‘capocciate’ per la storia dei sedili Plus.

Una doccia veloce e via alla ricerca di un Publix ( catena di supermercati che trovate qui in Florida) per cercare lo sticker del Sunpass che ci permetterà di usare le strade a pedaggio. . . #ALMENO-SI-SPERA

Al supermercato troviamo nel chiosco dell’assistenza clienti lo sticker che costa 4 dollari e 99 centesimi più tasse , quindi intorno ai $ 5 in totale, sono così contenta di averlo trovato , spero che funzioni altrimenti chi lo sente Alessandro che gli faccio prendere le multe per i pedaggi 🙂

Ci rifocilliamo di acqua e qualche dolcetto poi incappiamo in un Pizza Hut mentre Alessandro sta per entrare in uno stato quasi comatoso, quindi ci fermiamo a magiare un pezzo di pizza prima di andare a dormire , o meglio lui crolla io invece ho una strana euforia nonostante sia in piedi da quasi 22 ore , prendo il mio bel pc e provo a registrare il Sunpass sul sito www.sunpass.com , la registrazione procede bene , si devono dare i dati della patente del guidatore principale, la targa della macchina, il modello, il colore e il numero dello sticker , poi si procede alla ricarica minima di 10 dollari, tutto sembra essere andato liscio teoricamente ora dovremo vedere se praticamente sulle toll roads funzioni .

Verso le 10 di sera è il momento di andare a nanna anche per me aiutata dalla santissima Melatonina , domani Miami ci aspetta.

sunpass

Il nostro video Vlog della giornata

In giro per Miami

21 OTTOBRE … Downtown

Potevano mancare i fastidi del jet leg ? ! mi sveglio alle 3 poi mi riappisolo, poi alle 4 e mezza e di nuovo alle 5 … un odissea ! Ad Alessandro non va meglio e verso le 5 e mezza fa di tutto per riuscire a svegliare anche me , riordiniamo le valige e alle 6 andiamo a fare colazione, piuttosto deludente e a dire il vero non mi sembra neanche tanto pulita questa sala. Ci facciamo 2 waffle caldi con la piastra e una decina di fette di pane e marmellata per Ale 🙂 🙂 .

Non appena saliamo in auto attachiamo lo sticker del Sunpass al finestrino e via per le strade di Miami, passiamo velocemente per Little Havana ma è presto e non ci sembra ci sia nulla a valere uno stop, perlomeno a quest’ora quindi tiriamo dritto per Downtown e parcheggiamo per 7 dollari 2 ore di fronte al Bayside marketplace, un centro commerciale all’aperto poco distante dall’American Airline Arena, il posto è carino ed ha un molo da cui partono le crociere per vedere la città dall’acqua o per fare un giro alla scoperta delle ville dei VIP.

Nonostante siano solo le 10 fa caldo e ci piace, il posto è carino con i suoi mille negozietti ed i ristoranti sulla baia.

Dopo il Bayside ci addentriamo per Downtown cercando un po’ di ombra qua e là come dei cammelli in cerca di acqua nel deserto perchè il sole picchia veramente forte, arriviamo ad una fermata della famosa metrorail, un sistema di trasporto automatizzato simile alla metro sopraelevata che porta in giro gratuitamente per il quartiere, la botta di aria condiziona all’interno è estrema .. io credo di vedere anche due pinguini che mi salutano ma è un allucinazione dovuta dal cambio di temperatura forse…#ACCIPICCHIA-ARIA-CONDIZIONATA-A-PALLA

Il giro ci permette di vedere questa parte della città dal”alto , sfrecciamo tra i grattacieli e le bandiere americane fino a fare il giro completo e ritornare alla base di partenza.

usa on the road 2015

Scesi dalla Metrorail è quasi ora di pranzo ed il pancino brontola, ritornando alla macchina però veniamo attirati da un CVS, una mega-farmacia americana che ha tutto non solo medicine curiosiamo come se fosse la prima volta e usciamo con una medicazione per il dolore ai denti che in Italia avevo visto solo dal dentista; il parcheggio sta per scadere e il polizziotto a cavallo che incontriamo sta controllando i tagliandini quindi decidiamo di andare verso Miami Beach e pranzare nel nostro amato WHOLEFOODS, per chi non lo sapesse WF è una catena di supermercati incentrati sulle tematiche bio e ha al suo interno un reparto di cibi da asporto caldi e freddi che mi fanno strabuzzare gli occhi di fuori ogni volta.

usa on the road 2015

Il WHOLEFOODS di Miami Beach è più piccolo rispetto a quelli visti in California ma la qualità è la stessa, qui potete trovare frutta fresca tagliata e confezionata in molte varianti, succhi di frutta , smothie ed estratti, bevande di vario genere e tutti i prodotti bio che sognate, facciamo un breve giro nei reparti e poi diretti al Deli dove prendiamo una zuppa chili vegan, un insalata mista , un empanadas agli spinaci, una key lime pie e dell’anguria; mangiamo tutto comodamente seduti ai tavolini messi a disposizione e usufruiamo del wifi free.. quanto amiamo questo posto !!! #LOVE-WHOLEFOODS

In men che non si dica si fanno le 14.30 e possiamo fare il check in nel posto che ci ospiterà per le seguenti 3 notti, il Tradewind Hotel apartments è una struttura stile residence con mini appartamenti di una o due camere completi di cucina e pulizie giornaliere , non è distante dal centro ed il prezzo visti gli standard di Miami è buono, inoltre dispone di un parcheggio privato al costo di 20 dollari a notte che qui è un vero affare.

Il nostro appartamento è carino , ci si potrebbe perfino vivere, ha un ampio soggiorno con cucina completa, una bella camera ed un bagno non enorme ma sufficiente, anche la zona piscina ( che non useremo mai perchè staremo sempre in giro) è graziosa, nonostrante la piscina non sia molto grande gli spazi circostanti con i lettini e le cabanas sono belli.

La passeggiata al Publix più vicino ci fa sentire dei ‘locals’ perchè compriamo zucchero, pane, olio e immancabili waffle e pancake per colazione proprio come se vivessimo lì.

Dopo la cena fatta in casa l’intenzione era quella di uscire ma io crollo inavvertitamente sul divano e

cado in catalessi mentre Alessandro gioca con il suo nuovo acquisto ( una telecamerina) arrivato da Best buy direttamente in hotel e acquistato prima di partire .

Il video Vlog della giornata


22 OTTOBRE . . . South Beach e Holocaust Memorial

Miami

Immancabile il risveglio all’alba anche stamattina, alle 6 siamo già svegli entrambi, ci prepariamo la colazione american style e poi via diretti al Memoriale per L’olocausto che è vicino il nostro hotel, fatichiamo un po’ per trovare parcheggio poi andiamo nella via laterale al golf club e ne troviamo in abbondanza; il monumento commemora le vittime della Shoah e camminare lungo i muri dove sono riportati solo alcuni dei nomi delle vittime, vedere le foto e poi le sculture delle persone magre nude e disperate che cercano di arrampicarsi sull’enorme mano protesa verso il cielo è un colpo al cuore, il canto dei bambini in sottofondo poi crea un atmosfera che non si può dimenticare, l’entrata è gratuita ed è una meta che non potete perdere se venite a Miami.

usa on the road 2015

usa on the road 2015

Per ritrovare un po’ di spensieratezza andiamo su Ocean drive, la via simbolo della città dove i pallazzi in stile art decò di mixano ai ristoranti e alle discoteche che si susseguono.

Troviamo parcheggio in una via laterale dove ci sono i parchimetri, il funzionamento è come in Italia paghi le ore che vuoi stare ed esponi il tagliando sul parabrezza, qui però devi inserire la targa dell’auto ed il costo è di 2 dollari l’ora circa.

Miami

Su Ocean Drive schiviamo decine di procacciatori d’affari di ristoranti e club che cercano di farti entrare, camminiamo spediti fino alla casa di Versace ora diventata un hotel ed un ristorante di mega lusso, poi andiamo al Lummus park che costeggia la spiaggia per passeggiare tra jogger palestrati e turisti in cerca dello scatto fotografico migliore, è proprio come si vede nei film.

Ci spostiamo e andiamo in un altra via famosa ‘LINCON ROAD MALL’, quasi interamente pedonale ricca di negozi cafè e ristoranti, pranziamo al NEXXT CAFE , una mega salad che poteva sfamare un famiglia intera per me e un veggie burger non soddisfacente per Ale, la location è carina , tavolini all’aperto che danno sulla via principale e buone limonate, il conto è pero’ di quasi 50 dollari .. ma qui a Miami è così.

Dal centro di South Beach decidiamo di spostarci verso nord sulla costa, passiamo North Beach, Bal Harbour con i suoi condomini extra lusso, queste zone sono molto belle da vedere, diverse e meno turistiche ma assolutamente affascinanti, quasi per caso arriviamo all’Aventura Mall un grandissimo centro commerciale con marchi molto famosi ed un enorme negozio di MACY’S con 3 piani dedicati solo alla casa con articoli costosi ma bellissimi.. ho lasciato un pezzo di cuore lì insieme ad un corredo letto strepitoso! 🙁

 

Visto che non ho potuto comprare il copriletto dei miei sogni e Alessandro ha dovuto rinuciare alla piastra per waffle professionale a causa di incompatibilità con la nostra tensione elettrica andiamo a trovare consolazione da Cheesecake factory per un dolcetto e caffè, io ordino un the e nella teiera ci trovo un panetto di burro, ora va bene che qui negli States il burro lo mettono ovunque ma nel the anche no! Chiedo alla cameriera e mi dice che è un errore il burro è caduto dentro per sbaglio..mi sembrava un po’ troppo strano in effetti non mi era mai capitato!

Dopo il giretto al Microsoft Store per la gioia di Ale ed una passeggiata tra i negozio di lusso , medio lusso e più abbordabili tipo H&M decidiamo di tornarcene verso ‘casa’ e qui io faccio la mia ‘fantozzata’ …c’è una Tesla parcheggiata nell’atrio , non avendo mai visto questa auto elettrica dal vivo ci avviciniamo e inavvertitamente tocco la maniglia per appoggiarmi e guardarla meglio dentro .. un allarme assordante inizia a suonare , la mia faccia diventa rosso bordò dalla vergogna e Alessandro se la da a gambe imbarazzato meglio di un centometrista in gara alle olimpiadi… io rimango sola ed imbarazzata davanti all’auto.. #NON-LO-DOVEVO-FARE

OK la gaffe l’abbiamo fatta e ora ce ne possiamo andare…

Prima di Bal Harbour ci fermiamo per il tramonto sul mare ma il vento è così forte che ci tratteniamo poco, vicino al nostro parcheggio incappiamo in un parco cani fantastico , è diviso in due settori uno per cani di taglia piccola ed uno per taglia grande, nella nostra cittadina in Italia stiamo ancora combattendo per averle le aree cani e vedere queste mi apre un mondo su come possono essere belle e funzionali, l’unica cosa che mi lascia con l’amaro in bocca è il cartello che segnala l’illegalità della razza Pitt Bull e similari in Florida con tanto di divieto sia di introdurli nel paese che nel parco cani. In canile e nel mio lavoro da volontaria ne ho conosciuti molti di questa razza e per la maggior parte erano cani dolcissimi e ‘patatosi’.

usa on the road 2015

In serata dopo una doccia e una cena veloce in appartamento non ci facciamo mancare una passeggiata serale a ‘Lincon road mall’, di sera questa via ha un altro aspetto le luci soft la illuminano e la rendono romantica.

I nostri vlog della giornata

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Sull’Autore

Mi chiamo Consuelo sono una Travel reporter e appassionata viaggiatrice, co-founder della Cinetica Video Service società di produzione audiovisiva con la quale portiamo il pubblico in giro per il mondo virtualmente

5 commenti

  1. Ciao anche io vado spesso in florida ma non ho mai fatto il controllo automatico del passaporto perchè faccio sempre la corsa per arrivare prima agli sportelli. Dopo il controllo automatico c’è un varco prioritario per chi ha già la ricevuta? Te lo chiedo perchè altrimenti se mi fermo a farlo la fila per i controlli diventa più lunga e quindi perdo più tempo.
    Grazie e complimenti per i reportage

    • consuelo gennari on

      noi in poco tempo eravamo fuori l’aeroporto, ai banchi con operatore c’era molta fila, con i controlli automatici invece è veloce, passati si va al ritiro bagagli e successivamente all’ultimo controllo che è quello con ispettore del’immigrazione che ti fa le solite domande per escludere che tu sia arrivato per lavorare o stare in America senza visto, per noi è stato tutto veloce, rispetto all’anno prima a Los Angeles in cui abbiamo fatto la classica fila ai chioschi con staff.

  2. Ciao scusa se ti faccio mille domande. Io ho già acquistato un transponder prima di andare via da Miami perchè l’anno scorso con rental cars mi è costato tantissimo.. Adesso per la registrazione oltre al numero del transponder mi chiede il PIN. Volevo saper è un codice che devo dare io o è scritto da qualche parte?
    grazie

    • consuelo gennari on

      il pin è una password numerica che scegli tu al momento della creazione del tuo account e registrazione sul sito sunpass
      dal tuo account poi potrai attivare il trasponder e caricare il credito con carta di credito

  3. Pingback: Flight Review Alitalia Premium Economy - karoundtheworld

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