Viaggiare Responsabile – Gli Elefanti in Asia

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Nei paesi asiatici come la Thailandia, Indonesia o Vietnam, gli elefanti vengono usati come attrattiva turistica, dietro però c’è una realtà di sfruttamento e maltrattamento

Moltissimi turisti in Sud Est Asiatico partecipano ad escursioni in cui si sale sugli elefanti, i social media sono pieni di foto di persone in sella a questi giganti, all’apparenza sembra qualcosa di divertente ma è un attività che di responsabile non ha proprio nulla.

Gli elefanti sono tra gli animali più maltrattati al mondo, vengono nella maggior parte dei casi catturati nel loro habitat naturale, tolti dal loro branco e vengono “addomesticati” con una tecnica terribile che viene chiamata “ crush” ovvero “rompere”, infatti da tradizione per addomesticare un elefanti si deve rompere il suo spirito,  una serie di percosse , pungolature e violenze per farlo cedere ai comandi.

Gli animali escono da queste percosse completamente terrorizzati e vengono sfruttati da chi li acquista senza sosta, il loro costo sia di compravendita sia di mantenimento è alto, così vengono sfruttati al massimo per ripagare questo costo.

Sono tanti i casi di elefanti che sono morti di fatica, malnutriti e spremuti fino al loro ultimo respiro, salire da turista su un elefante significa supportare questi maltrattamenti

Ricordo perfettamente il giorno in cui ho visto un elefante asiatico per la prima volta, ero in Thailandia a Bangkok, non ero mai stata prima in Asia ed ero molto giovane, dopo la visita al mercato galleggiante la nostra guida ci ha portato in un posto per pranzo, qui oltre al buffet nei giardini si svolgeva uno show con gli elefanti. La prima cosa che ho notato era il pungolo affilato in mano all’uomo che lo faceva esibire, lo punzecchiava fortissimo da provocargli un gran dolore lasciando dei segni e delle ferite evidenti . Ero scioccata e disgustata.

I santuari per Elefanti in Asia

Negli ultimi anni molte associazioni a livello internazionale si sono occupate del problema, Animals Asia su tutte, sono così nati dei centri di recupero dove gli elefanti impossibilitati a lavorare vengono accolti e possono continuare a vivere.

Un santuario è, in teoria, un luogo in cui gli elefanti “in pensione” possono vivere in pace.

Il fatto è che dove c’è turismo c’è anche l’inghippo, ovvero molti santuari non sono dei luoghi di benessere ma posti in cui gli elefanti continuano a essere sfruttati.

Mi è capitato nel mio soggiorno a Phuket di notare molti di questi luoghi, pubblicizzati come santuari, ma in realtà gli elefanti vengono tenuti legati o chiusi fino all’arrivo dei gruppi dei turisti, che poi possono fare il bagno insieme a loro, dargli le banane e fare tante foto in posa!

Gli animali in questi finti posti continuano a intrattenere i turisti e hanno orari di lavoro, sono obbligati ad un iter che ha il solo scopo di intrattenere!

Prima di visitare un santuario informatevi sulle condizioni, se gli animali sono liberi allora è un vero luogo dove gli elefanti possono vivere in pace.

santuari

I veri Santuari per gli Elefanti in Thailandia

Di seguito vi indico una lista di luoghi in base alle mie ricerche , in cui gli elefanti vengono veramente salvaguardati :

Elephant Nature Park  Chiang Mai

Un centro di salvataggio e riabilitazione per elefanti nel nord della Thailandia, dove si può anche fare volontariato, hanno un rifugio per cani e gatti e una fondazione che prevede assistenza per gli elefanti asiatici.

Phuket Elephant sanctuary

Gli animali qui sono liberi e i visitatori sono ammessi sono nelle ore in cui viene dato cibo, la visita avviene in maniera totalmente etica.

Mahouts Elephant Foundation  Chiang Mai

Questa organizzazione si sta impegnando per riuscire a reintrodurre gli elefanti in cattività e che lavorano in un habitat protetto nella foresta. Si può partecipare al loro programma Walking With Elephants in cui si cammina con gli elefanti nella foresta insieme agli educatori.

Viaggiare in maniera etica e responsabile è un dovere per tutti noi turisti

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Sull’Autore

Mi chiamo Consuelo sono una Travel reporter e appassionata viaggiatrice, co-founder della Cinetica Video Service società di produzione audiovisiva con la quale portiamo il pubblico in giro per il mondo virtualmente

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