Delhi: la vecchia e la nuova India

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Delhi è la terza città dell’India in ordine di grandezza, con circa 15 milioni di abitanti e la quinta più popolata del mondo. Vedi Megalopoli: le 5 città più popolose del mondo.
È capitale dal 1911. Il cuore della città è Old Delhi, con i monumenti Moghul, le moschee e i resti della sua storia islamica. Questa è la parte che conserva il nucleo urbano più fitto, con brulicanti bazar e le strade perennemente congestionate dal traffico. New Delhi è invece la parte progettata dagli inglesi per farne il centro politico e amministrativo dell’India unificata, con imponenti palazzi governativi, l’enclave diplomatica, grandi viali alberati e le residenze coloniali britanniche. Ricche aree borghesi e baraccopoli (gli slum) occupano le periferie della città, meta di una immigrazione continua di genti di religioni e provenienze diverse.

Cosa vedere a Delhi

  1. National Museum. Museo importante, con decine di migliaia di reperti che documentano i cinquemila anni di storia del Paese, in una esposizione disposta su tre piani, presentata per argomenti e periodi storici.
    National Museum, Delhi
  2. Crafts Museum. Dal 1956 qui vengono raccolti i migliori oggetti destinati all’uso quotidiano. Realizzati nei secoli da vasai, incisori e tessitori, hanno tutti la caratteristica comune di essere funzionali, oltre che belli. Le raccolte sono esposte sui due piani dell’edificio che ha anche dei cortili dove si tengono delle dimostrazioni sulla loro produzione e utilizzo da parte di alcuni artigiani. Le diverse aree tematiche sono dedicate all’arte aristocratica, all’arte rituale, al folclore, alle culture tribali e ai tessuti.
    Craft Museum, Delhi
  3. National Gallery of Modern Art. Questo museo, con una interessante raccolta di dipinti del periodo che va dalla metà del XIX secolo a oggi, si trova nella antica residenza del maharajah di Jaipur. L’esposizione comprende lavori di artisti contemporanei, come Anjolie Ela Menon e Ram Kumar, oltre ai più importanti pittori moderni, tra i quali Raja Ravi Varma, Jamini Roy, Rabindranath Tagore e Amrita Shergill. Vi è poi una parte dedicata agli artisti inglesi e a un gruppo chiamato Dipinti della Compagnia, formato da opere realizzate da pittori indiani nei secoli XVIII e XIX per il mercato britannico.
    National Gallery of Modern Art, Delhi
  4. Red Fort. L’imponenza della cittadella imperiale di Lal Qila (Forte Rosso) è annunciata dal Lahore Gate, l’ingresso principale in arenaria rossa, dove furono pronunciati i più importanti discorsi politici dopo l’indipendenza e dove il 15 agosto, ogni anno, il primo ministro tiene il discorso nella ricorrenza. Il forte risale al periodo di sovranità Moghul e risale al 1639. Appena entrati, ci si trova nel Chatta Chowk, il bazar dove un tempo si vendevano gioielli e tessuti preziosi, per passare poi nel Naqqar Khana, la sala della musica. Si visitano padiglioni spettacolari, gli appartamenti dell’imperatore, sale dorate e la rossa sala delle udienze, con un maestoso colonnato e un baldacchino in pietra finemente decorato, dove si sedeva il sovrano per ricevere il pubblico. All’interno si trovano anche gli Hamam Reali e la Moti Masjid, la moschea delle perle.
    Red Fort
  5. Jami Masjid. È la moschea più grande del Paese, con un cortile interno che contiene fino a ventimila persone e, al centro, una grande vasca per le abluzioni rituali. La costruzione, con tre imponenti cupole di marmo bianco con profili neri, risale al 1656 e si deve all’imperatore Shah Jahan. Per i non musulmani le visite sono permesse quando non si effettuano funzioni religiose. Da non perdere la salita a uno dei due minareti gemelli da cui si ha una vista dall’alto della città.
    Jami Masjid, Delhi
  6. Tomba di Humayun. Questo spettacolare monumento della metà del XVI secolo, costituisce il primo esempio di tomba moghul, che verrà poi perfezionato splendidamente con la realizzazione del Taj Mahal di Agra. Voluto da Haji Begum, vedova maggiore dell’imperatore Humayun, è in arenaria rossa e marmo bianco, con un giardino che circonda il corpo centrale, sormontato da una enorme cupola a bulbo. Nel complesso è sepolta anche la moglie del sovrano, mentre nel giardino, oltre alla tomba del barbiere preferito, si trova la tomba del nobile Isa Khan, in architettura afghana.
    Tomba di Humayun
  7. Jantar Mantar. Si tratta di un osservatorio astronomico costruito da Sawai Jai Singh II di Jaipur nel 1724. Appassionato astronomo, usava questo insieme di meridiane, quadranti e triangoli in muratura, quindi fissi, per calcolare precisamente le posizioni planetarie con i relativi allineamenti propizi per compiere i rituali sacri. Il complesso si trova all’interno di un parco.
    Jantar Mantar

Gli eventi a Delhi

In novembre, a Pragati Maidan, si tiene l’importante International Trade Fair, una fiera che mostra il meglio dell’industria indiana, con esposizioni che toccano vari settori e alla quale partecipano anche marchi internazionali. In febbraio si svolge il Delhi Horse Show, una ricorrenza sportiva che dura due giorni, durante la quale si radunano cavalli da tutto il Paese, per gare di salto e dressage. In marzo-aprile cade l’appuntamento con la musica di più lontana tradizione della capitale. Il 15 agosto c’è la commemorazione dell’Independence Day, la festa nazionale, durante la quale viene celebrata la liberazione del Paese dalla dominazione inglese, che culmina con il discorso del primo ministro tenuto al Red Fort. Il 26 gennaio è il momento della Festa della Repubblica, ricordato con un’imponente parata militare lungo il Rajpath, caratterizzata dalle variopinte divise dei diversi corpi militari, con marinai, veterani, cammelli ed elefanti. Il 29 gennaio, sempre in tema militare, si svolge la spettacolare Beating of the Retreat, una grande cerimonia che rievoca la fine della battaglia, con i reggimenti in esibizione, giochi di luci, suoni e fuochi artificiali.

Indipendence day, Delhi

Dove mangiare a Delhi

  1. Karim’s. Si narra che sia ancora gestito dagli eredi di un famoso cuoco del XIX secolo, e che da allora serva la sua tipica e ottima cucina moghul. Il piccolo ristorante serve cibi cotti al forno come il Tandoori Murg (pollo), il Tandoori Raan (cosce), il Tandoori Burra (montone speziato), il Tandoori Bakra (agnello ripieno di pollo, riso, uova e frutta secca), oppure il famoso Akbari Murgh Masala (pollo marinato).
  2.  Bukhara. Alcuni dei migliori ristoranti della città si trovano però negli hotel come il Bukhara (Hotel Maurya Sheraton) con molte specialità tandoori del nord e pakistane, a base di carne e carni essiccate. Da provare le pietanze marinate in yogurt e erbe (cotte con il forno tandoori).
  3. Dum Pukht. Nello stesso albergo troviamo questo ristorante specializzato nella cucina principesca inventata ad Avadh tre secoli fa, una tecnica che, tra l’altro, richiede una lenta cottura a vapore in una pentola di argilla chiusa. Tra i piatti più conosciuti il kakori kebab (montone marinato, cannella, zafferano) il dum ki khumb (funghi, finocchio, ginger), il Lucknowi Noormahal biryani (montone) o i kebab vegetali, come l’Handi kebab fatto con papaya e formaggio.

Come e quando partire

Ci sono tre stagioni, quella calda che inizia a febbraio e aumenta fino a maggio, quando poi inizia quella delle piogge, con l’arrivo dei monsoni che rinfrescano l’arsura. Il mese più piovoso è luglio. I monsoni finiscono di spirare verso ottobre e allora inizia la stagione più fresca ed è questo probabilmente uno dei periodi migliori per una visita. Anche la periodicità dei monsoni ha avuto delle variazioni negli ultimi anni. Generalmente i mesi migliori sono quelli da ottobre a marzo.

Lufthansa vola da Milano Malpensa a Delhi con uno scalo a Francoforte o a Monaco. Jet Airways ha voli diretti da Milano Malpensa a Delhi. Qatar vola da Milano Malpensa a Delhi via Doha. Per quanto riguarda invece Roma Fiumicino, Lufthansa vola a Delhi via Monaco, Qatar via Doha e Austrian Airlines via Vienna. Numerosi alberghi della città hanno servizi navetta dall’aeroporto, altrimenti ci sono pullman che collegano con il centro.

Come muoversi a Delhi

Gli autobus sono sconsigliati e, tra l’altro, il prenderli può essere un’impresa complicata già di per sé, essendo sempre sovraffollati. Il mezzo più economico, pratico ed efficiente è il ciclo-risciò, i conducenti sono molto gentili e in genere affidabili. In alternativa ci sono i moto-risciò a tre ruote e i taxi. I tassametri solitamente non vengono usati ed è meglio contrattare in anticipo sul prezzo.

 

 

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